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 Storia dei sussidi per la traduzione in Lingua dei Segni
I primi studi effettuati per cercare di agevolare la comunicazione per mezzo della Lingua dei Segni risalgono al 1977 ad opera del Southwest Research Institute che sviluppo' la prima mano robotica in grado di mostrare le lettere dell'alfabeto. La ricerca in questo senso fu ripresa nel 1985 dalla Stanford University con il progetto Dexter e successivamente con il Dexter II del 1988. Nel 1992, fu realizzata la cosiddetta Mano di Gallaudet. Con Ralph, progetto del 1994 ad opera del Rehabilitation Research and Development Center si arriva alla quarta generazione di mano robotica. La Ricerca connessa con lo studio del movimento delle mani ha subito poi una notevole accelerazione nel 2002 con il Guanto di Patterson, primo guanto cattura-movimenti. L'idea di Patterson e' stata nel tempo migliorata, rendendo il guanto piu' leggero e flessibile ed in grado allo stesso tempo di rilevare piu' accuratamente la posizione delle dita. E' questo il caso del Guanto Parlante di Kramer (o CyberGlobe) usato per catturare i segni ed anche come sistema di riconoscimento delle lettere e dei segni.
Altro interessante indirizzo di ricerca e' quello delle telecamere di acquisizione. Nel 1992, Davis e Shah utilizzarono una telecamera per seguire dei "punti neri" sulle dita della mano al fine di acquisirne il movimento. Nel 1994 Dorner e Hagem utilizzano degli anelli colorati su ogni giuntura mentre nel 1995 Thad Starner introduce l'utilizzo di guanti di diverso colore per identificare meglio la posizione. Nel 1996, sempre Thad Starner, mostra come sia possibile, semplicemente montando una telecamera su un cappello, catturare il movimento delle mani senza nessun'altro accorgimento.
Di pari passo allo sviluppo dell'hardware, abbiamo assistito ad un equivalente sviluppo di software di riconoscimento dei segni. I primi sistemi risalgono al 1993 in Canada. Nel 1999 l'Universita' di Zurigo sviluppo' un software in grado di mappare un insieme predefinito di movimenti acquisiti per mezzo del CyberGlobe con un Simulatore di Reti Neurali. Vengono in questo periodo realizzati anche altri software che si basano sulla tecnica HMM (Hidden Markv Chains) per realizzare software interattivi che consentano al calcolatore di imparare nuovi gesti. Con questa tecnica Liang e Ouhyoung mettono a punto nel 1997 un sistema per il riconoscimento continuo della lingua dei segni Taiwanese. Sempre in questo periodo vengono analizzate delle tecniche di apprendimento automatico, come il GRASP di Waleed Kadous (1996 - Australia), in grado di apprendere automaticamente segni isolati, generando una prima corrispondenza segno-vocabolo.
Altri recenti sforzi della ricerca si sono focalizzati sulla resa tridimensionale dei movimenti da parte dell'University of Maryland. Sempre piu' largo impiego trovano gli avatar (soggetti animati sintetici). Un altro progetto inglese, TESSA - Text and Sign Support Assistant si propone per mezzo dell'animazione tridimensionale di fornire negli uffici un assistente che combina il riconoscimento vocale con l'animazione virtuale con avatar. Alla base degli avatar vi e' uno studio di come schematizzare il movimento e cio' e' particolarmente accurato nel Visia Avatar. Particolarmente interessante e quanto mai delicato e' il passaggio dalla frase alla Lingua dei Segni. Il progetto inglese SIMON traduce le scritte inviate dal televideo in Inglese Segnato.
Un altro arduo problema che a piu' fasi la Ricerca ha affrontato e' stato quello relativo alla notazione, facente parte della piu' ampia categoria dell'elaborazione del linguaggio naturale (NLP - Natural Language Processing). Sono stati creati vari sistemi di scrittura della lingua dei segni. Il sistema HamNoSys (1989) consiste di 200 simboli che coprono tutti i parametri necessari all'intellegibilita'. Il sistema Stokoe di William Stokoe mostra come la Lingua dei Segni americana (ASL - American Sign Language) possa essere associata a quella parlata con l'utilizzo di 55 simboli. Altri sistemi per trascrivere i segni sono il sistema Szczepankowski ed il sistema inventato da Valerie Sutton nel 1974, ma divenuto popolare solo recentemente. Contiene circa 600 simboli e rappresenta un modo per registrare i movimenti di qualsiasi lingua dei segni. Piu' recentemente sono stati creati dei supporti multimediali per facilitare la ricerca linguistica. Fra esse il SignStream (1997) che altro non e' che un database multimediale contenente video digitalizzati associati ad una rappresentazione dei dati in formati linguistico. Si e' giunti infine al progetto di sistemi completi in grado di passare direttamente ed automaticamente dalla lingua orale alla lingua dei Segni. Molti sforzi in tal senso sono stati fatti con il progetto THETOS, traduttore automatico da testo a Lingua Polacca dei Segni. Altri progetti che si sono mossi in questi direzione sono l'HandTalker (2001), progetto cinese il cui scopo e' quello di effettuare una traduzione da gesto a lingua parlata, ed il progetto TEAM della University of Pennsylvania di analisi grammaticale complimentato da un albero lessicale, oltre che il tutorial sulla lingua dei Segni Auslan, cui obiettivo e' quello di aiutare ad apprendere la lingua dei segni gli udenti.







Tutti i progetti sopra descritti sono relativi a lingue diverse da quella italiana. I problemi linguistici legati alla traduzione e alla resa in Lingua Italiana dei Segni (LIS) sono spesso diversi da quelli riscontrabili in altre lingue.
In particolare nel nostro progetto abbiamo arricchito la notazione della Lingua dei Segni dando cosi' il nostro contributo ad una maggiore standardizzazione e diffusione della LIS anche su mezzi digitali.
Tutto cio' si e' concretizzato nel progetto Blue Sign!